Jagged little pill è il terzo album di Alanis Morissette, che nel 1995 la portò al successo vendendo oltre 33 milioni di copie in tutto il mondo! Esattamente a dieci anni di distanza dalla sua uscita, la cantautrice canadese decide di rivisitarlo in chiave acustica. Ed ecco Jagged little pill acoustic! La prima cosa che salta all'orecchio è la maturazione vocale della cantante; una voce decisamente più piena, pulita e precisa, continuamente modellata da acuti e falsetti, in contrasto a quella più acerba che caratterizzava la Morissette degli anni 90. L'attacco della prima traccia ci avverte subito del passaggio da un sound aggressivo, sporco e diretto del primo Jagged little pill ad uno più intimo, raffinato, pulito e maturo. Gli arrangiamenti abbondano di archi e arpeggi di chitarra acustica; la batteria è più jazz e il basso un po' meno evidente; resta però l'immancabile fisarmonica. La maggior parte delle canzoni sono state totalmente stravolte, come l'arrabbiata You oughta know che ora ci accoglie subito con un arpeggio trascinante di chitarra, sostenuto da una batteria piena di groove. Anche Right through you ci regala una sognante introduzione di archi prima di riprendere il memorabile riff di chitarra. Un pezzo che assume letteralmente carattere con quest'album è Not the doctor, che da scioglilingua monotono qual era diventa forse il pezzo più ricercato dell'album, interpretato magnificamente da una voce che non si stanca di sperimentare, circondata da un'atmosfera orientaleggiante. Un'altra canzone rivisitata straordinariamente è Wake up, in continuo alternarsi tra momenti di tensione e distensione in cui gli archi diventano protagonisti. A seguire troviamo la ghost track di Your house (originariamente a cappella) finalmente anch'essa vestita di un arrangiamento così intimo e sofferto da commuovere.
