Jean Landrieux. L'artiglio del gatto (Memorie 1796 -1797)
All’ennesimo rifiuto del ministro della guerra, Jean Landrieux, ex aiutante generale, capo dello stato maggiore della cavalleria e coordinatore dei servizi segreti dell’armata francese d’Italia, si convinse che qualcuno più in alto osteggiava il suo reintegro nell’esercito. Avvilito e umiliato, si ritirò a vita privata vicino a Versailles dedicandosi all’agricoltura. Montava però in lui lo sdegno per essere stato strumentalizzato e messo in disparte. Aveva servito la Francia e obbedito ai suoi superiori, ma non aveva voluto saltare sul carro del vincitore. Nel tempo libero collezionava le opere e gli opuscoli pubblicati sulla prima campagna italiana, in particolare sulla caduta della repubblica di Venezia: era curioso di approfondire il modo con cui gli storici dell’epoca raccontavano gli eventi ai quali aveva partecipato direttamente. I vecchi compagni d’armi gli avevano procurato dei manifesti pubblicati nell’anno V della rivoluzione francese, dal 22 settembre 1796 al 21 settembre 1797. Il testo è il secondo numero della “Biblioteca di Abelase” del Sistema bibliotecario dell’Area Nord-Ovest della provincia di Bergamo che ha sede a Ponte San Pietro.
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Anno edizione:2024
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