"A ventinove anni Keyla la rossa era giá passata per tre bordelli. Capitava di rado che una femmina cosí si sposasse. Era un segno del cielo per tutte le puttane di Varsavia: non dovevano perdere la speranza, l'amore avrebbe continuato a governare il mondo" Con la traduzione in italiano di questo romanzo (pubblicato in America in yiddish tra il 1976 e il '77), la casa editrice Adelphi fa un regalo inaspettato agli amanti dei romanzi di Singer. 'Keyla la Rossa', infatti, è una vera e propria opera d'arte, il classico libro che vorresti non finisse mai. Ambientato tra New York e Varsavia agli inizi del XX secolo, il romanzo tratta l'argomento spinoso (e forse anche tabú per lo stesso autore all'epoca) dello sfruttamento della prostituzione in Polonia, ricordando tutte quelle ragazze spedite oltreoceano con la valigia carica del peso del sogno americano ma che, una volta arrivate, vengono sbattute per strada. Keyla è una di loro. Ma non è solo questo. Infatti, in realtá, si rivela il personaggio piú candido, il piú pulito di tutta una vicenda che puzza di miseria, tristezza, insoddisfazione, ricatti e bugie, vizi e ipocrisia. L'amore, qui, non ha spazio, non è piú un sentimento, non può esserlo. È follia, ossessione, possesso. Solo Keyla è ancora capace di riporvi speranza, nonostante la sua condizione di emarginata, sfidando cosí tutti i pregiudizi. Un romanzo forte che non ha peli sulla lingua. E Keyla è cosí immensa che sembra quasi rialzarsi piano piano dalla fogna dalla quale proviene, pagina dopo pagina, per poi riemergere e mostrarsi in tutta la sua vera bellezza, quella dell'anima. L'unica in grado di far vedere e sentire l'amore, anche dove l'amore non c'è.
Keyla la rossa
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Se questo magnifico libro è rimasto praticamente inedito fino a oggi, è forse perché Singer esitava a mettere sotto gli occhi dei lettori goy il «lato oscuro» di quella via Krochmalna da lui resa un luogo letterariamente mitico.
«Capitava di rado che una femmina già passata per tre bordelli si sposasse ... Era un segno del cielo inviato a tutte le puttane di Varsavia: non dovevano perdere la speranza, l'amore avrebbe continuato a governare il mondo». Ed è proprio l'amore la sostanza incandescente di questo romanzo: l'amore-passione, quello che non lascia scampo, quello che può indurre alla follia. A Keyla la Rossa nessuno resiste: né Yarme – un seducente avanzo di galera –, né il giovane e fervido Bunem – che pure era destinato a diventare rabbino come suo padre –, né l'ambiguo Max. Se questo magnifico libro è rimasto praticamente inedito fino a oggi, è forse perché Singer esitava a mettere sotto gli occhi dei lettori goy il «lato oscuro» di quella via Krochmalna da lui resa un luogo letterariamente mitico. In Keyla la Rossa si parla infatti in modo esplicito di due argomenti tabù: la tratta, a opera di malavitosi ebrei, di ragazze giovanissime, che dagli shtetldell'Europa orientale venivano mandate a prostituirsi in Sudamerica, e l'ignominia di un ebreo che va a letto sia con donne che con uomini. Alle turbinose vicende dei quattro protagonisti (e dei numerosi, pittoreschi comprimari) fa da sfondo, all'inizio, la vita brulicante, ardente, odorante e maleodorante del ghetto in cui era confinata, in condizioni di estrema miseria, la comunità ebraica di Varsavia, e poi quella, non meno miserabile e caotica, delle strade di New York in cui si ammassavano gli emigrati nei primi decenni del secolo scorso: affreschi possenti, che non a caso molti hanno accostato a quelli ottocenteschi di Dickens e Dostoevskij.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ale 07 dicembre 2025L'amore dove non c'è
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ANTONIO SINTINI 21 giugno 2018
Raramente mi sono imbattuto in un romanzo ben scritto così avvincente e pieno di colpi di scena. Praticamente mi sono innamorato della protagonista.
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I.B. Singer è e rimane uno scrittore straordinario, vincitore, con merito, del Premio Nobel nel 1978. Tra il 1976 e il 1977 scrisse questo romanzo e lo pubblicò a puntate, ma solo in ebraico, probabilmente per non irritare con temi scandalosi (per quei tempi) critica e lettori. Di fatto il romanzo delude parecchio rispetto alle aspettative e a quanto dichiarato da Adelphi. Si tratta della storia di una prostituta "irrisolta", nei primi anni del 1900, a Varsavia. Keyla (il nome della protagonista che dà il titolo al romanzo) dopo tre esperienze in bordelli di Varsavia si sposa con Yarme e tenta, una prima volta di redimersi. Poi Yarme incontra un suo vecchio amico e compagno (anche in senso fisico e sessuale) di prigione - Max ed insieme formulano un piano criminale per derubare con falso testamento un vecchio e per trasferirsi poi in Sud America gestendo un traffico di giovani ragazze indirizzate alla prostituzione. Keyla la rossa, violentata da Max (che l'aveva già conosciuta ed apprezzata nel bordello d'esordio della sua carriera), comincia a perdere la testa. Non le è molto chiaro il senso del peccato e la via che intende seguire, vittima dell'alcool e del "richiamo degli abissi". Incontra un rabbino da cui è corsa a confessarsi ed intreccia una storia d'amore con il figlio di questi - Bunem - trasferendosi negli Stati Uniti. Anche qui sarà raggiunta da Max e Yarme, e soprattutto dai suoi fantasmi, senza riuscire ad espiare e a trovare la sua via, in balia dell'ignoranza e della precarietà morale. Una prostituta irrisolta quindi. La prima parte, quella che si svolge a Varsavia è decisamente più interessante, con qualche "momento brechtiano". Poi però, con la seconda parte e la scena spostata a New York, il romanzo frana anche in termini di sostanza. Forse, essendo benevoli, si potrebbe pensare che I.B. Singer abbia voluto trasferire, anche nella narrazione, il disordine mentale di Keyla. Più probabilmente l'autore non si è interessato più che tanto di ciò che aveva scritto (il fatto di aver voluto la traduzione dall'ebraico deporrebbe a sostegno di questa tesi) e che non riteneva all'altezza di altre sue opere.
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