L’analisi di Livadiotti non nasce dal nulla, né è frutto di individuali speculazioni o convincimenti, dal momento che fa leva su svariate ricerche inerenti ad aspetti della compliance fiscale. Essa mira a sostenere come in Italia la virulenza dell’evasione fiscale , acuitasi negli ultimi decenni, sia conseguente ad una sorta di patto di omertosa convenienza stipulato fra categorie di elettori-contribuenti e forze politiche interessate a quegli elettori , che ha dato luogo a un sistema in cui la regolare riscossione delle imposte risulta vanificata per un verso dalla farraginosità di norme e procedure e per altro verso da una volontà amministrativa apatica e indolente. Una parte dell’opera si dilunga quindi sulla descrizione di una sorta di ciclo politico dell’evasione, per evidenziare come il cd. “voto di classe”, rafforzatosi in Italia negli ultimi decenni, abbia finito con l’esercitare una perniciosa influenza sulla materia. Livadiotti supporta il discorso con varie esemplificazioni, fra le quali: . un sistema impositivo sulle imbarcazioni da diporto che sfavorisce i possessori di natanti più piccoli; . la terra fiscalmente di nessuno che connoterebbe il commercio tramite distributori automatici; . le pagine sulla (timida, parziale) limitazione all’uso del contante. Pagine in cui viene rimarcato l’impatto benefico che pagamenti elettronici diffusi potrebbero sortire sia sui costi delle transazione sia sul contenimento dell’evasione fiscale (e cita, a mo’ di aneddoto, un esempio proveniente dalla pragmatica Corea, dove agli utilizzatori di carte per i pagamenti sono riconosciuti benefici fiscali e persino l’ulteriore incentivo… di partecipare a una lotteria).
I mezzi legislativi e tecnologici per scovare i furbetti del fisco ormai ci sono tutti. Però il 96 per cento di loro la fa franca. Perché sono tantissimi e votano. Quindi il governo preferisce non farli arrabbiare. Questa la tesi che Stefano Livadiotti dimostra a suon di dati e ricostruzioni in un inchiesta che farà apparire l'evasione fiscale da tutta un'altra prospettiva. Il paradosso di una classe politica trasversale che a parole dice di voler combattere l'evasione ma liscia costantemente gli evasori per assicurarsi il consenso. Norme annunciate e ritirate, leggi approvate e poi ammorbidite, redditometri orfani di titolari politici, nomi e cognomi, detti e contraddetti. Un'inchiesta che procede su due binari, dunque, e, per questo, innovativa e capace di fare discutere: i dati di un'evasione e di un sommerso imbarazzanti per un paese civile; i protettori occulti e meno occulti che ne foraggiano l'esistenza.
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Anno edizione:2014
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DARIO PELISSERO 16 giugno 2014
ben impostato e documentato
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