Lavoretti. Così la «sharing economy» ci rende tutti più poveri - Riccardo Staglianò - copertina
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Letteratura: Italia
Lavoretti. Così la «sharing economy» ci rende tutti più poveri
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Descrizione


L come Lavoretti. Le occupazioni sottopagate di Uber, Airbnb e le altre piattaforme che camuffano le loro miserie dietro al racconto della modernità. Rischiando di consegnarci un futuro senza welfare.

La domanda da cui parte questo libro è: perché di colpo, è diventato necessario arrotondare? Staglianò racconta il progressivo e sin qui inesorabile svuotamento del lavoro. A partire dagli anni Ottanta il suo valore ha cominciato a degradare rispetto al capitale e da allora la caduta non si è mai arrestata. Dal racconto del presente l'autore individua i principali snodi di questo declino, dal pugno d'acciaio di Reagan contro i controllori di volo alla guerra della Thatcher ai sindacati. Dalla delocalizzazione alla moltiplicazione dei contratti atipici. Dall'automazione che affida alle macchine ciò che prima facevano gli uomini, fino alla gig economy , altro che sharing , che, sotto la maschera della flessibilità, sta istituzionalizzando i "lavoretti", distruggendo nel frattempo la società cosí come la conosciamo. Perché Uber, Airbnb e gli altri pagano tasse risibili nei Paesi dove producono ricchezza, impoverendoli ulteriormente e costringendoli – se non prendiamo radicali contromisure – a un futuro senza welfare. Che aumenterà il bisogno di lavoretti per arrotondare, in una spirale senza fine.

Dettagli

23 gennaio 2018
232 p.
9788806236366

Valutazioni e recensioni

  • Biscottone
    Da leggere

    Crediamo che avere tutto alla portata di mano sia conveniente. Ma a chi conviene davvero? La riflessione sul mondo del lavoro spinge il lettore alla comprensione di alcuni fenomeni che spesso rimangono sommersi da pubblicità brillanti e nomi sconosciuti

  • Giampiero Pili

    Per gli appassionati di "Economia reale"

  • Federico Bonaldo

    Un libro denuncia verso i paradossi della nascente sharing economy, che dietro miti di parole come "condivisione", "flessibilità" e "soddisfazione del cliente", nascondono forme sempre più alienanti di sfruttamento del lavoro, di precariato e di totale mancanza dei diritti che faticosamente si sono conquistati nel corso della storia. Con narrazione semplice e veloce, l'autore passa in rassegna i più grandi nomi della gig economy, come Uber, Airbnb, Deliveroo, Amazon, mettendone a nudo le politiche sconsiderate e l'ipocrisia tra la pubblicità di marketing e la realtà. Inoltre c'è una piccola rassegna storica di come è cambiato il mondo del lavoro nell'ultimo mezzo secolo, dal neoliberismo degli anni Ottanta, ai famosi voucher presenti fino a poco tempo fa. In conclusione un libro interessante che lascia l'amaro in bocca per le prospettive che ci può riservare il futuro.

Conosci l'autore

Foto di Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò

1969, Viareggio

Giornalista de «la Repubblica», ha iniziato la sua carriera come corrispondente da New York per il mensile «Reset», ha poi lavorato al «Corriere della Sera» e oggi scrive inchieste e reportage per «il Venerdì» dall’Italia e dall’estero. Da quasi dieci anni insegna nuovi media alla Terza università di Roma. Nel 2001 ha vinto il Premio Ischia di Giornalismo, sezione giovani. È autore di vari libri sull’impatto di internet sulla società, di Bill Gates. Una biografia non autorizzata (Feltrinelli, 2000), Cattive azioni. Come analisti e banche d’affari hanno creato e fatto sparire il tesoro della new economy (Editori Riuniti, 2002) e L’impero dei falsi (Laterza, 2006) sul traffico di merci contraffatte...

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