Lettere (1966-1971) - Carlo Betocchi,Antonio Pizzuto - copertina
Lettere (1966-1971) - Carlo Betocchi,Antonio Pizzuto - copertina
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Letteratura: Italia
Lettere (1966-1971)
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Descrizione


Il carteggio fra il poeta Carlo Betocchi e lo scrittore Antonio Pizzuto è innanzitutto il documento di una vicenda editoriale: la pubblicazione su "L'Approdo Letterario" di alcune pagine del questore palermitano che onorava i suoi anni estremi vergando alcune tra le prose formalmente più temerarie del nostro Novecento. Le 65 missive raccolte inquadrano una svolta cruciale della biografia artistica di Pizzuto: il preannuncio e la definitiva affermazione di quella "sintassi nominale" che renderà pressoché illeggibile una scrittura già conosciuta come "difficile" e di cui l'epistolario restituisce preziose istantanee. Betocchi si mostra ancora quale apparve a Giovanni Raboni: "un artigiano toscano, un intagliatore di cornici, un orafo, un ebanista". Pizzuto svela un volto quanto mai cordiale, un talento comunicativo capace di condurre il minimo evento quotidiano, il semplice aneddoto nello spazio felice del racconto.

Dettagli

20 settembre 2006
132 p., ill. , Brossura
9788859600732

Conosci l'autore

Foto di Carlo Betocchi

Carlo Betocchi

1899, Torino

Carlo Betocchi è stato un poeta italiano. Cresciuto nell’ambito della cultura fiorentina (fondò, tra l’altro, a Firenze nel 1928, con P. Bargellini, il periodico cattolico «Il Frontespizio»), pubblicò diverse raccolte di poesie: in Realtà vince il sogno (1932), Altre poesie (1939), Notizie di prosa e poesie (1947), Un ponte nella pianura (1953), Poesie (1955, premio Viareggio), fino a L’estate di San Martino (1961), la sua raccolta più nota, l’ansia di illuminazione religiosa s’incontra con una tenace volontà di concretezza e di accettazione della realtà, senza tuttavia rinunciare a un residuo visionario espresso dal colorismo denso delle immagini. In seguito, da Un passo, un altro passo (1967), Prime...

Foto di Antonio Pizzuto

Antonio Pizzuto

(Palermo 1893 - Roma 1976) scrittore italiano. Entrato nella pubblica amministrazione, raggiunse il grado di questore, senza però interrompere il suo tirocinio letterario, continuamente arricchito dalla lettura di scrittori contemporanei e dalla traduzione di testi greci e latini. Giunto all’età della pensione, trasfuse la sua lunga maturazione intellettuale in una serie di romanzi, che lo rivelarono narratore originalissimo, tra i più significativi dell’«avanguardia» italiana. Già nei primi due libri (Signorina Rosina, 1956, e Si riparano bambole, 1960) il filo del racconto, in senso tradizionale, tende a seppellirsi in un accumulo di frammenti autobiografici spinti alla pietrificazione impassibile dell’emblema; ma a partire da Ravenna (1962), e poi via via in Paginette (1964), Sinfonia (1966),...

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