Romanzo molto breve e dalla lettura molto scorrevole. Tutta la narrazione viene presentata dal punto di vista di un bambino che guarda il mondo con occhi ingenui e pieni di speranza. Il tutto è ambientato durante la guerra e il bambino protagonista ha origini ebraiche. Non si parla direttamente di campi di concentramento o della crudeltà del regime nazista o delle orride azioni del genere umano, ma ciò non toglie una certa drammaticità a quanto narrato. I bambini sono molto perspicaci e quando il loro mondo cambia radicalmente in peggio, ne rimangono segnati per sempre.
Le lettere del sabato
"Sono nato con la camicia", ripete ancora una volta Laszlo, il padre di Peter, prima di trasferirsi, alla fine degli anni '30, dall'Ungheria a Berlino. Peter va con lui e osserva affascinato la grande città, con i suoi cinema e le feste e l'atmosfera di grande eccitazione che non riesce a capire fino in fondo. Peter non sa di essere ebreo e quando Laszlo non può più nasconderglielo, lo rimanda in Ungheria, dal nonno. Qui Peter aspetta le lettere che ogni sabato arrivano puntuali da Berlino e lo fanno sognare. Ma l'illusione si fa sempre più fragile finché un giorno...
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Illustratore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2008
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it