Le lettere di Berlicche potrebbero sembrare un libro fantasy, dove l’autore dà voce ad un diabolico ed arguto diavolo, proprio tal Berlicche, il quale, attraverso uno scambio epistolare, fornisce consigli ad un giovane aspirante demone. Questo appunto è quello che potrebbe sembrare, ma non è detto che in fondo lo sia veramente; infatti con l'incedere della lettura si scopre come in realtà si stia parlando di ben altro. Ad una attenta e non superficiale analisi, infatti, emerge come in realtà il buon Berlicche stia parlando proprio di noi, delle nostre paure, delle nostre debolezze, delle nostre vite e di tutto ciò che quotidianamente dovremmo combattere!!! Appare un esercizio alquanto illegittimo, da parte mia, commentare la penna magistrale di Lewis, sempre altamente ispirata, scorrevole e dolcemente profonda e, mai come in questo caso, incredibilmente provocatoria. La dedica del libro è una vera chicca, che in pochi sapranno apprezzare…
Le lettere di Berlicche
Funzionario di Satana di lunga esperienza e grande efficienza, Berlicche invia al giovane nipote Malacoda, diavolo apprendista, una serie di lettere per istruirlo nell'arte di conquistare (e dannare) il suo "paziente". Ogni manifestazione della vita, dal pensiero alla preghiera, dall'amore all'amicizia, dal divertimento alla vita sociale, dal piacere al lavoro e alla guerra: tutto viene distorto a scopo diabolico e diventa un espediente per perdere gli uomini. Divertente, intelligentissimo, vero e proprio "catechismo infernale", Le lettere di Berlicche narra con arguzia la contesa di un'anima tra il bene e il male, sullo sfondo dell'Inghilterra bombardata della Seconda guerra mondiale. Uno scenario in cui l'inferno non è un buco nero pieno di fuoco, grida e forconi, ma un'azienda perfettamente efficiente; perché – scrive l'autore nella Prefazione all'edizione del 1961 – «il male supremo non è compiuto in quegli squallidi "covi del crimine" che Dickens amava descrivere. Non è compiuto neppure nei campi di concentramento e nei campi di lavoro. Lì vediamo il suo risultato finale. Invece viene concepito e ordinato (mosso, assecondato, portato avanti e scandito) in uffici puliti, caldi, coi tappeti e ben illuminati, da uomini tranquilli coi colletti bianchi, manicure perfetta e guance ben rasate che non hanno bisogno di alzare la voce». Un'immagine che, oggi come ieri, mette i brividi più di mille code biforcute e ali di pipistrello. Prefazione di Andrea Monda.
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Anno edizione:2022
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ChiappiniA 04 aprile 2024Libro che parla a noi, di noi!
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FTLeo 10 settembre 2023Lewis non è solo "Narnia" - Meritevole!
C.S. Lewis lo conoscono un po' tutti per "Le Cronache di Narnia". Lui è noto comunque pure per "Le lettere di Berlicche", breve romanzo satirico in forma epistolare pubblicato nel 1942. In quest'opera l'autore disquisisce sagacemente su temi filosofici di altissimo valore, con grande arguzia e ironia. Ecco, in sintesi, la trama: Berlicche, un navigato diavolo, funzionario di Satana, erudisce sulla base di 31 lettere il suo giovane nipote, Malacoda, un diavolo tentatore, apprendista inesperto, delucidandolo sui mezzi e sugli espedienti più opportuni per dannare gli uomini. In particolare, egli consiglia Malacoda su come dannare l'anima di un giovane essere umano a lui assegnato, detto il "paziente". Noi lettori, però, leggiamo solo le lettere di Berlicche a Malacoda, non viceversa, anche se il loro contenuto può dedursi dalle risposte di Berlicche. Tutte le manifestazioni della vita - pensieri, preghiere, spiritualità, sessualità, paure, depressioni, amori, amicizie, divertimenti, vita sociale, piaceri, lavori, guerre ecc. ecc. -, ogni cosa, in breve, viene alterata a scopo diabolico. Che dire?... Libro non facile, sicuramente non rilassante, anzi, forse abbastanza pesante in molti punti, soprattutto per le continue ripetizioni concernenti le tentazioni e per alcuni concetti filosofici più o meno lambiccanti. Lo stile, nondimeno, è più che cristallino. Il romanzo si risolve più che altro in una sequela di lezioni sul valore del compimento di scelte consce nella vita, lezioni che Lewis tende a dispensare: ciò viene fatto descrivendo appunto una normale esistenza umana, quella del "paziente", insieme alle proprie blandizie e ai propri insuccessi analizzati secondo la visuale di un diavolo. Nonostante la appena detta gravosità contenutistica presente in molti punti del libro, ritengo si tratti di un'opera che ognuno dovrebbe leggere senza fallo almeno una volta nella vita!
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Mariagabriella 22 giugno 2023Decisamente il libro che non ti aspetti!
Chi non conosce le "Cronache di Narnia" di Lewis? Eppure il pubblico conosce poco le altre opere dell'autore, questo è proprio il caso di "Le lettere di Berlicche". Libro breve, con una prospettiva unica sul bene ed il male, reso super leggero dall'interlocuzione ironica tra Berlicche e suo nipote. Un libro decisamente interessante e pieno di spunti di riflessione sulla nostra vita. Consigliato!
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