Apostolo Zeno è stato un letterato e poeta teatrale italiano. Esordì nel 1695 col melodramma Gl’inganni felici e divenne in breve tempo il librettista alla moda, scrivendo per musicisti famosi come Alessandro e Domenico Scarlatti, Händel, Vivaldi. Nel 1710, insieme al fratello Pier Caterino, a S. Maffei e a A. Vallisnieri, fondò il «Giornale de’ letterati d’Italia». Dal 1718 al 1728 diresse il teatro della corte viennese; tornato a Venezia nel 1729, attese soprattutto a opere erudite, tra cui notevoli le Annotazioni alla Biblioteca dell’eloquenza italiana di Giusto Fontanini (2 voll., postumi, 1753). La sua produzione comprende 36 melodrammi, quasi tutti d’argomento storico e mitologico (fra cui: Lucio Vero, 1700; Merope, 1711; Alessandro Severo, 1716; Semiramide, 1725), e 17 oratori ispirati alle vite dei profeti. Zeno liberò il melodramma dagli artifici secenteschi, rendendolo più sobrio e verosimile, conforme a quei principi del razionalismo arcadico che troveranno piena applicazione poetica nell’opera di Metastasio. Sebbene costruiti con abilità tecnica, i suoi testi difettano però di fantasia e lasciano un’impressione di opacità e rigidezza.