Gonzalo Torrente Ballester è stato uno scrittore spagnolo. Vissuto a lungo in esilio negli Stati Uniti, ha ottenuto solo tardi il riconoscimento della sua opera in patria, dove ha riscosso il consenso dei lettori e della critica. I suoi primi lavori, già caratterizzati da toni ironici e satirici e dal gusto del fantastico, furono testi teatrali e romanzi, tra i quali Javier Mariño (1943, nt), proibito dalla censura franchista, e Il colpo di stato di Guadalupe Limón (El golpe de estado de Guadalupe Limón, 1946, nt). Tra il 1957 e il 1962 pubblicò i romanzi della trilogia I piaceri e le ombre (Los gozos y las sombras, nt), anche questi censurati. Dopo alcune opere sperimentali tra cui Don Juan (1963), ottenne un clamoroso e insperato successo editoriale con La saga/fuga di J.B. (La saga/fuga de J.B., 1972, nt, scritto negli Stati Uniti), romanzo ambientato in un immaginario paese della Galizia, dove si fondono magia e realtà, forse la sua opera migliore. Seguirono Frammenti d’apocalisse (Fragmentos de apocalipsis, 1977, nt), L’isola dei giacinti recisi (La isla de los jacintos cortados, 1980, nt), Chissà se il vento ci trascinerà all’infinito (Quizás nos lleve el viento al infinito, 1984, nt), Scherzo in re maggiore (Crónica del rey pasmado, 1989), Le isole straordinarie (Las islas extraordinarias, 1990, nt), Il romanzo di Pepe Ansúrez (La novela de Pepe Ansúrez, 1994, nt), Domenica (1999, nt). Tra i testi critici, oltre ai saggi sul teatro e sulla letteratura della Spagna contemporanea, si ricorda Il Chisciotte come gioco (El Quijote come juego y otros trabajos críticos, 1975, nt). Ha raccolto scritti di varia natura, articoli e memorie in I mondi immaginari (Los mundos imaginarios, 1994, nt) e Memorie di un non conformista (Memorias de un inconformista, 1997, nt).