(Norimberga 1494-1576) poeta tedesco. Dopo alcuni anni di viaggi (1511-16), durante i quali venne in contatto con le varie scuole tedesche del Meistersang, si stabilì a Norimberga e vi esercitò la professione di calzolaio. Nel 1517 divenne maestro cantore di questa città. Con quattro dialoghi in prosa e l’opera poetica L’usignolo di Wittenberg (Die Wittenbergisch Nachtigall, 1523), nella quale celebrò Lutero, prese posizione per la riforma. La sua vastissima produzione comprende più di 4000 canzoni, composte secondo i dettami della poesia dei «maestri cantori» (Meisterlieder), 1800 componimenti sentenziosi e didattici in versi e 208 componimenti teatrali: tragedie, commedie e farse carnevalesche (Fastnachtsspiele) piene di vivacità e di forza comica, tra le quali è celebre Lo studente vagante (Der fahrende Schüler, 1550). I temi sono biblici, classici e medievali, ma i protagonisti si rivelano, per modi e caratteri, simili a personaggi contemporanei. Insieme a centinaia di brevi racconti in versi di contenuto moraleggiante, questi testi fanno di S. il massimo rappresentante della letteratura popolaresco-borghese del suo tempo. Amico di molti umanisti, S. rielaborò nelle sue opere argomenti e motivi di numerosissime letture, contribuendo così a diffondere fra la piccola borghesia tedesca la cultura umanistica. Disprezzato dai letterati barocchi e illuministi, egli venne rivalutato dallo Sturm und Drang e dal romanticismo e fu rievocato da R. Wagner nell’opera I maestri cantori di Norimberga.