"Propr. H. Brough Falcon M., attore inglese. Ex contabile, giunge tardi al teatro e, persa una gamba nella Grande Guerra, torna a calcare le scene confidando in un'inalterata, prestante eleganza. Esordisce in patria (Mumsie, 1927, di H. Wilcox) ma deve il successo alla trasferta americana (The Letter, 1929, di J. de Limur). Protagonista nel giallo hitchcockiano di marca inglese (Omicidio, 1930), a Hollywood è comprimario prediletto di E. Lubitsch (Mancia competente, 1932; Angelo, 1937). Già accanto alla Dietrich nel dramma sternberghiano Venere bionda (1932) di J. von Sternberg, è spalla della Garbo in Il velo dipinto (1934) di R. Boleslawski, e solido antagonista della commedia (Sarò tua, 1935, di W.A. Seiter). Raffinato interprete drammatico accanto a B. Davis e diretto da W. Wyler (Ombre malesi, 1940; Piccole volpi, 1941), personaggio-narratore in La luna e sei soldi (1942) di A. Lewin, già perfetto villain per A. Hitchcock (Il prigioniero di Amsterdam, 1940), si cala nelle più cupe atmosfere del noir (La muraglia delle tenebre, 1947, di C. Bernhardt). Gli anni successivi lo vedono più defilato: tra dramma criminale (Delitto in prima pagina, 1950, di C. Endfield), noir (Seduzione mortale, 1952, di O. Preminger), fanta-horror (L'esperimento del dottor K, 1958, di K. Neumann) e avventura (Cinque settimane in pallone, 1962, di I. Allen)."