(Valencia 1520? - 1583) scrittore spagnolo. Attore e libraio, si ispirò a Plauto (Anfitrione, Anfitrión, 1559), all’Ariosto (Cornelia, 1559), alla tradizione orale (Conversazioni e riposo di viandanti, Sobremesa y alivio de caminantes, 1563) e a Lope de Rueda, che fu suo amico e di cui pubblicò le opere. Scrisse anche autos sacramentales, tra cui La pecora smarrita (La oveja perdida, 1575), buon esempio di teatro religioso, da ricordare per la sua vena lirica e popolaresca. Ricordiamo inoltre la raccolta di opere teatrali Turiana (1564-65) e quella di racconti brevi (di intreccio complesso, licenziosi o con temi tragici o burleschi) intitolata El patrañuelo (da «patraña», fandonia, 1567), tratti per lo più da autori italiani, da Boccaccio a Bandello.