(Torino 1902 - Roma 1975) scrittore e pittore italiano. Partecipò al gruppo gobettiano di «Rivoluzione liberale». La più celebre, anche all’estero, delle sue opere è Cristo si è fermato a Eboli (1945), cronaca, trasfigurata in senso lirico e meditativo, di un soggiorno coatto in Lucania, al quale lo scrittore fu condannato per antifascismo negli anni 1935-36. Seguirono altri volumi di saggi e cronache narrative: Paura della libertà (1946), L’orologio (1950), Le parole sono pietre (1955), Il futuro ha un cuore antico (1956), La doppia notte dei tigli (1959), Tutto il miele è finito (1964). L’opera letteraria di L., segnata dal fascino del primitivo, affianca alla critica della piccola borghesia reazionaria la mitizzazione della civiltà contadina e degli archetipi antropologici del mondo rurale. Stilisticamente L. raggiunge una singolare sintesi tra impianto realistico e amplificazioni neobarocche.