(Amiens 1741 - Taranto 1803) romanziere francese. Ufficiale d’artiglieria, durante la rivoluzione fu membro del club dei giacobini e attivo sostenitore della politica del duca d’Orléans. Arrestato nel 1793 e liberato in circostanze poco chiare, partecipò come generale di brigata alle campagne napoleoniche del Reno e d’Italia. La sua fama letteraria è legata al suo unico romanzo, Le relazioni pericolose (Les liaisons dangereuses, 1782), in cui, utilizzando la tecnica narrativa dello scambio epistolare e sfruttandone abilmente tutte le risorse, L. conduce, con acuto e spesso cinico realismo, un esame delle passioni dei protagonisti: nel disegnare, con toni insieme delicati e crudeli, un mondo inquietante e ingegnosamente corrotto, L. rivolge un implacabile atto d’accusa contro i costumi della nobiltà cortigiana.