(La Ferté-Bernard, Maine, 1545? - Le Mans 1590) drammaturgo francese. Scrisse, fra il 1568 e il 1583, sette tragedie, fra le quali spiccano Cornelia (Cornélie, 1574), Antigone (1580), Le ebree (Les juives, 1583), tragedia di argomento biblico che è considerata il suo capolavoro, e la tragicommedia Bradamante (1582), tratta da L. Ariosto. Molto apprezzato dai contemporanei, il teatro di G. invecchiò molto in fretta per i suoi toni declamatori, e gli intenti didascalici, ispirati a uno stoicismo senechiano, e anche per i sottintesi riferimenti a una realtà storica e religiosa del tempo. Contribuì tuttavia alla nascita di un teatro austero, moralmente impegnato, già classico per il rispetto delle regole. Esercitò un notevole influsso su Corneille, Rotrou, Racine.