Propr. T. Edmund P. jr., attore statunitense. Figlio d'arte, studia recitazione sin da giovanissimo. Alto, bruno, affascinante grazie anche a un'aria un po' spavalda che lo rende particolarmente simpatico, pur non avendo eccezionali doti interpretative entra con successo nel mondo dello spettacolo debuttando sul palcoscenico, carriera che non abbandonerà mai completamente. Il cinema si accorge ben presto di lui e in poco tempo diventa un divo tra i più amati dal pubblico, ottenendo una notevole pubblicità indiretta dalle sue storie sentimentali. In circa venticinque anni di carriera è il protagonista delle pellicole più varie e spazia tra quasi tutti i generi. Guidato da alcuni dei migliori registi dell'epoca, è un fuorilegge umano e generoso nel western Jess il bandito (1939) e il pirata Morgan nell'avventuroso Il cigno nero (1942), entrambi di H. King, un torero in preda alla passione nel melodrammatico Sangue e arena (1941) di R. Mamoulian, un imbonitore cinico e alcolizzato nell'amaro La fiera delle illusioni (1947) di E. Goulding – uno dei suoi rari tentativi di affrontare ruoli antidivistici e più «maturi». Astuto diplomatico nello storico-rinascimentale Il principe delle volpi (1949) di H. King e giornalista impotente vittima di guerra nel malinconico Il sole sorgerà ancora (1957), ancora di King, è poi un ambiguo assassino nel giallo Testimone d'accusa (1958) di B. Wilder. Muore nel 1959, all'inizio delle riprese di Salomone e la regina di Saba di K. Vidor (il suo ruolo passa a Y. Brynner).