(Firenze 1646 - Roma 1704) poeta italiano. Sacerdote e professore di eloquenza, assorbì dall’ambiente fiorentino di fine ’600 le istanze di rinnovamento classicistico e antibarocco, diffondendole poi nei circoli letterari di Roma, fra i poeti che si raccoglievano intorno a Cristina di Svezia e che, nel 1690, fondarono l’Arcadia. Le sue Opere, raccolte postume in 4 voll. nel 1731-32, comprendono rime e poemetti di valore diseguale: notevoli, per la compostezza del dettato, alcune delle Poesie liriche (1680), mentre le pur famose Satire (postume, 1718) indulgono spesso alla polemica personale e al trito moralismo. Molto più significativa l’Arte poetica in terza rima (1688), che precisa il nuovo gusto prearcadico nei suoi motivi centrali di civile socievolezza e di lindura espressiva.