(Rieti 1902-31) critico italiano. Allievo di C. De Lollis, collaborò alla «Cultura» e al «Baretti». Nella sua breve esistenza produsse una serie d’interventi critici che recano l’impronta di un ingegno precoce, volto a una personale interpretazione dell’estetica crociana (L’arte e la critica di B. Croce, 1930). Aderendo al concetto di «gusto» elaborato da L. Venturi per la storia dell’arte, P. giunse a una nuova definizione di categorie diffuse, ma imprecise, come «rinascimentale», «barocco», «rococò», e prospettò una saldatura tra «mondo poetico» e «forma artistica», ossia fra ricostruzione storicistica e analisi delle tecniche letterarie. Frutto di questa metodologia, particolarmente efficace nell’indagine stilistica, sono i saggi Poesia e poetica carducciana (1927), Monti e l’Ottocento (1928), Note sul barocco (1929), La poesia di Giovanni Pascoli (1929-30), ora tutti raccolti nei 2 voll. Dal barocco al decadentismo (1957).