(Varsavia 1909-83) scrittore polacco. Esordì con racconti (Strade inevitabili, 1936, nt; La notte, 1945, nt) e romanzi (L’armonia del cuore, 1938, nt) a sfondo psicologico. Nel 1948 pubblicò il suo romanzo più noto, Cenere e diamanti, che riflette i problemi della società polacca del dopoguerra. Staccatosi dal partito comunista, contribuì alla letteratura del disgelo con opere in cui denunciava l’oppressione staliniana (Buio sulla terra, 1957). Scrisse poi un pamphlet contro il retaggio spiritualistico della cultura occidentale (Viene travalicando per i monti, 1963), romanzi (Le porte del paradiso, 1960; Appello, nt, pubblicato in Francia nel 1968, dopo la rottura di A. con le autorità polacche; Ora la fine è su di te, 1976, nt; Poltiglia, 1979, nt) e il dramma Prometeo (1973, nt). È uscito postumo il racconto Nessuno (1983, nt). La sua narrativa spesso sperimentale, volta a cancellare i confini tra coscienza e realtà, indaga il rapporto tra diritti dell’individuo ed esigenze della collettività, tra morale e politica, con un impegno che per la sua evoluzione (prima cattolico, poi comunista, infine vicino a Solidarnosc) è emblematico di un’intera generazione.