(Polanco, Santander, 1833-1906) narratore spagnolo. Figlio di ricchi proprietari terrieri, deputato carlista, cattolico e conservatore, fu il rappresentante più tipico della letteratura regionalista dell’Ottocento spagnolo, con radici nella narrativa «costumbrista» o di costume. Buon prosatore, con molti tratti linguistici locali e vernacoli, dopo le prime prove (Bozzetti di vita di provincia (Escenas montañesas, 1864) scrisse romanzi satirici (Don Gonzalo González de la Gonzalera, 1878, e La botte dà il vino che ha, De tal palo tal astilla, 1880) e racconti di argomento marinaro e montanaro che costituiscono il meglio della sua produzione: Lenza (Sotileza, 1884), spaccato della vita dei pescatori di Santander, e Su per la montagna (Peñas arriba, 1893), intensa descrizione del paesaggio della «Montaña».