La Tomografia Assiale Computerizzata (TAC ) è l’esemplificazione di una metodica di Imaging che ha avuto, nella sua storia, un solo credo: non fermarsi mai nella sua evoluzione tecnologica. Ciò lo dimostra, inequivocabilmente, un solo parametro: il tempo di scansione che è passato da ore, a minuti, a secondi, a frazione di secondo. Ma ciò che, più d’ogni altra cosa, colpisce è la potenzialità verso distretti anatomici che erano tabù per le prime TAC , basti pensare all’Imaging vascolare o all’Imaging delle arterie coronarie. Al pari dell’acquisizione il post processing ha avuto uno sviluppo tecnologico senza precedenti che ha spiazzato anche lo storico limite della TAC ; così che immagini solo assiali, per convenzione, sono diventate multi planari al pari del più avanzato Imaging di Risonanza Magnetica. Acquisizione e post processing avanzati sono sinonimo di complessità procedurali sia ai fini della acquisizione tecnica che ai fini della elaborazione del post processing il tutto condito dalla necessità di competenze sempre più sofisticate anche in termini di iter diagnostici e di semeiotica. L’evoluzione tecnologica nel suo complesso è spesso esemplificata dall’approccio tecnico alla strumentazione così che l’idea di consolle “banali” è venduta come sinonimo di avanzamento tecnologico; ciò è vero, a patto e condizione, che l’Operatore sia perfettamente a conoscenza di ciò che vi è dietro al semplice “pulsante” da schiacciare sulla consolle di turno. È altrettanto necessaria la considerazione che, come sempre accade, il progresso ha un suo prezzo ed il prezzo che si deve mettere in conto in tema di evoluzione tecnologica della TAC è l’aspetto dosimetrico che con l’avvento delle nuove TAC non può essere trascurato. A tal proposito si devono riscoprire le nozioni base della Radiobiologia che, oggi più che mai, non possono essere avulse dal bagaglio culturale sia del Medico Radiologo che del Tecnico di Radiologia.
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