(Skìathos, isole Sporadi, 1851-1911) scrittore greco. Visse ad Atene traducendo per i giornali, ma ritornò spesso nell’isola natia. La povera società di pescatori e marinai di Skìathos è lo sfondo della sua vasta opera narrativa, più di cento racconti, tra i quali spicca L’assassina (1903). In essa all’impianto naturalistico si sovrappone un’analisi psicologica di grande finezza, che farà scuola presso gli scrittori della generazione successiva; le pagine migliori contengono squarci lirici di notevole potenza, mentre particolarmente efficace è l’evocazione del paesaggio. P. usò la lingua greca pura, richiamandosi esplicitamente alla tradizione letteraria, anche se ricorre al demotico nella battute dei suoi dialoghi.