Compositore. Docente di composizione nei conservatori di Torino, Milano e dal 1995 all'Accademia di Santa Cecilia a Roma. Dopo essersi avvicinato negli anni '60 alla Nuova musica (Mutazioni per 7 strumenti, 1964; Stereofonie x 4, 1967; Intavolature per orchestra, 1967; Joos florals per quattro archi e Hop-frog per cembalo e 10 archi, 1970; Actus I-III, 1975-77), ha gradualmente elaborato la sua poetica personale che rivive il passato storico in forme espressive nuove e pone alla base dell'invenzione tecnico-formale la rappresentazione di un contenuto, di un conflitto morale. Ciò l'ha portato ad accostarsi, dai primi anni '80, a un teatro musicale di marcato impianto corale con le opere Gargantua (1981-84), Blimunda (1990) e Divara (1993), le ultime due ispirate a testi di J. Saramago (come pure la cantata La morte di Lazzaro, 1995). Come musicologo ha lavorato a revisioni critiche di Rossini (L'Italiana in Algeri, 1989) e di Vivaldi.