(sec. IV ca d.C.; secondo alcune fonti IV a.C.) drammaturgo indiano. Era noto solo da un’affermazione di Kalidasa e da qualche verso raccolto nelle antologie, finché nel 1910 venne scoperto un manoscritto contenente 11 drammi (altri 2 furono trovati in seguito) che possono essergli attribuiti. Le vicende sono tratte in gran parte dal Mahabharata, da leggende su Rama e K???a, e da opere narrative quali la B?hatkatha di Gu?a?hya; appunto da questa deriva l’argomento del più celebre dramma di B., la Svapnavasavadatta (Vasavadatta in sogno), centrato sul doppio tema dell’amore nascente del re Udayana per una fanciulla, Padmavati, e del suo rimpianto per la moglie Vasavadatta, da lui creduta morta. Con B. il teatro indiano mostra già i requisiti di struttura e di stile che caratterizzeranno le opere dei drammaturghi classici come Kalidasa o Bhavabhuti; e vi appare forse per la prima volta l’introduzione di strofe poetiche (liriche, sentenziose o descrittive) nel contesto dei drammi, che sono in prosa.