Caparezza, pseudonimo di Michele Salvemini, è una delle voci più originali e irriverenti della scena musicale italiana contemporanea. Nato a Molfetta nel 1973, ha saputo trasformare la sua versatilità in una cifra stilistica inconfondibile, capace di fondere satira sociale, cultura pop, critica politica e ricerca linguistica in un universo musicale ricco di riferimenti e significati.
Dopo una prima parentesi artistica negli anni ’90 con lo pseudonimo Mikimix, Caparezza ha ridefinito la propria identità artistica nel segno di una libertà espressiva assoluta, liberandosi dalle etichette e abbracciando un approccio totalmente autoriale. Il risultato è una discografia che alterna concept album visionari e brani iconici, in grado di raccontare il presente con lucidità e ironia, tra rap, rock, elettronica e citazionismo colto.
Nei suoi lavori – da Verità supposte a Museica, da Prisoner 709 a Exuvia – la parola è protagonista: rimata, smontata, scomposta e ricostruita in un flusso continuo che dialoga con la storia, la letteratura, la filosofia e i linguaggi della contemporaneità. Ogni brano è un cortocircuito semantico e sonoro, un’esortazione a pensare e ripensarsi.
Intellettuale anomalo e performer eclettico, Caparezza è anche regista delle proprie visioni sceniche, che porta sul palco con spettacoli teatrali e concerti di rara intensità visiva e drammaturgica. Un autore che ha fatto della dissonanza un’arte, della contraddizione una poetica, dell’ironia un’arma critica.
Tra i suoi temi ricorrenti: la libertà individuale, l’alienazione culturale, la crisi dell’identità, il peso della memoria, l’esilio mentale e sociale. Caparezza non si limita a cantare, ma invita a riflettere, con la stessa urgenza di chi sa che dietro il paradosso si nasconde spesso una verità scomoda.