(Montescaglioso, Matera, 1919 - Roma 1977) critico e storico della letteratura italiana. Docente universitario a Milano e a Roma, militò nella resistenza e fu membro del partito comunista. Nel 1954, con A. Trombadori, fondò «Il Contemporaneo». Staccatosi ben presto dal crocianesimo, aderì all’estetica marxista e fu tra i più battaglieri assertori del neorealismo, con articoli e saggi che poi confluirono nei volumi La questione del realismo (1960) e Preludio e fine del realismo in Italia (1967). Notevoli anche i suoi studi su G. D’Annunzio, G. Pascoli, A. Fogazzaro e L. Pirandello, collocati nella crisi della borghesia italiana, fra età postrisorgimentale ed età giolittiana (Miti e coscienza del decadentismo italiano, 1960). Fra le altre sue opere si ricordano la Storia popolare della letteratura italiana (1962), il commento al Decameron di G. Boccaccio (1963) e Boccaccio, Manzoni, Pirandello (postumo, 1979).