(Coderno del Friuli, Udine, 1916 - Milano 1992) poeta e saggista italiano. Sacerdote, durante la guerra fu tra i fondatori de «L’Uomo», rivista clandestina antifascista; negli anni successivi collaborò con don Zeno Saltini alla costruzione della libera «Città di Nomadelfia» e con padre Camillo De Piaz fondò a Milano la «Corsia dei Servi». Negli ultimi trent’anni visse a Sotto il Monte (Bergamo) dove diresse il Centro studi ecumenici Giovanni XXIII. La sua opera, che testimonia un cristianesimo vissuto come ansia di comprensione dei problemi del mondo contemporaneo e come lotta contro il Nulla del male, comprende numerosi volumi di saggi (Non hanno più vino, 1957 e 1979; Tempo dello Spirito, 1966; Alla porta del bene e del male, 1978; Il diavolo sul pinnacolo, 1988), testi teatrali (La terra non sarà distrutta 1951), poesie (Io non ho mani, 1948; Se tu non riappari, 1963; Il sesto Angelo, 1976; Il grande male, 1987; O sensi miei. Poesie 1948-1988, 1990; Canti ultimi, 1991; Qohelet, 1992); traduzioni (I Salmi, 1973 e, con G. Ravasi, 1987; Chiesa che canta, 7 voll., 1981-82). Nei testi poetici, in cui T. ha dato le prove letterariamente più valide, una sensibilità e una pregnanza semantica tutte novecentesche si fondono con risonanze ed echi biblici.