(Cupra Marittima, Ascoli Piceno, 1947) poeta italiano. Formalizzata sul piano prosodico, ma decisamente decostruita dal punto di vista sintattico-grammaticale, la poesia degli esordi (Case perdute, 1986; Altre educazioni, 1991; Istmi e chiuse, 1996) si nutre di allegorie ed enigmi, modulata dal dramma storico e biologico dell’uomo. Dopo un profondo scavo della parola, in Principio del giorno (2000), la sua sperimentazione formale si è affinata in Memoria del chiuso mondo (2002) e ha portato alla stesura dei «versi, nonversi e quasiprose» della Ronda dei conversi (2005) e di Trinità dell’esodo (2011). Del 2008 è la raccolta Poesie (1976-2007), premio Viareggio. Testimone del proprio tempo, per il suo rifiuto di allinearsi con la crescente indifferenza del mondo, D. è considerato «poeta civile», di ascendenza fortiniana.