(490 ca - 583) uomo politico e scrittore latino cristiano. Di nobile famiglia, raggiunse i più alti gradi nella carriera amministrativa sotto i re ostrogoti, adoperandosi per l’avvicinamento fra i romani e i barbari. Nel 535-36 tentò di organizzare a Roma una scuola biblica, cioè una sorta di università cristiana. Negli ultimi anni si ritirò in un chiostro da lui fondato a Vivarium, in Calabria, e promosse fra i monaci varie attività culturali, fra cui la trascrizione delle opere classiche pagane e cristiane. Il modello di vita monastica da lui creato influì poi su quello benedettino. Nella vasta produzione di C., spesso legata alla sua attività pubblica, spiccano le Istituzioni delle lettere sacre e profane, in 2 libri, a carattere enciclopedico, sulla teologia e le arti liberali. Importanti anche le Variae (corpus di lettere in 12 libri, che costituì il modello retorico per le cancellerie successive), una Chronica universale, l’Historia ecclesiastica tripartita e le opere di esegesi scritturale.