(Vrba, Bled, 1800 - Kranj 1849) poeta sloveno. Partecipò da parte progressista alle polemiche sulla nuova letteratura nazionale e sul nuovo alfabeto (1830-33). L’amore infelice per una ragazza della ricca borghesia gli ispirò una serie di poesie erotiche (Serto di sonetti, 1834) e dolorose meditazioni sulla morte (Sonetti dell’infelicità, 1834). Dopo il poemetto epico-storico Il battesimo sulla Savica (1836), scrisse tra il 1838 e il 1845 poesie di argomento patriottico (Brindisi, 1844) e sociale (La madre illegittima, 1843; Fanciulla ebrea, 1844). A un nuovo amore infelice sono dedicate le sue ultime liriche amorose: La fede perduta (1842), La potenza del ricordo (1843). Per la tematica multiforme, la varietà e la profondità delle ragioni etiche e psicologiche, la ricchezza delle soluzioni linguistiche, la poesia di P. rappresenta il primo risultato maturo della lirica slovena, legata fino allora a schemi religiosi o moralistici, e il momento più rilevante della scuola romantica del paese, che si formò in suo nome e si rifece poi costantemente alla sua opera.