Compositore. Sacerdote, trascorse la maggior parte della sua vita a Firenze, ove fu maestro della cappella medicea e di S. Lorenzo. Per le feste della corte granducale scrisse intermedi che rivestono una notevole importanza nella storia degli inizi dello stile monodico: per Il Commodo (1539) di A. Landi, per Il Furto (1544) e La Cofanaria (1565) di F. D'Ambra. Pubblicò inoltre 2 libri di madrigali a quattro voci, 1 a cinque e sei voci e varie raccolte di musica sacra. Fra le sue molte composizioni sacre rimaste manoscritte meritano di essere ricordate, come primi esempi del genere in Italia, la Passio secundum Joannem (1527) e la Passio secundum Matthaeum (1532), entrambe a quattro voci, caratterizzate da una polifonia spesso omoritmica, sempre aliena da ricercata complessità, in funzione di una scarna e profonda adesione alla drammaticità del testo.