(Roma 1941) poetessa italiana. Ha esordito nel 1990 con Nostalgia dell’acqua, cui sono seguiti L’ora insonne (1997) e Aria alle stanze (2003). Traduttrice di Ovidio, Properzio e altri poeti latini, ha mutuato dalla classicità la leggerezza, la musicalità, l’eleganza, l’accuratezza, la sobrietà. Nei suoi versi la presenza della natura è costante e il quotidiano si manifesta attraverso gli oggetti, spesso definiti semplicemente «cose», quasi a voler rendere universale il dettato. Nel racconto della sua interiorità non c’è enfasi né retorica, ma piuttosto una vena narrativa dolce, ritmata su una metrica che si rifà alla più alta tradizione lirica.