(attivo nella prima metà del sec. XIII) scrittore francese. Nato a Montreuil-sur-mer (Pas-de-Calais), fu legato alla corte comitale di Ponthieu. Alla contessa Maria dedicò, fra il 1225 e il 1229, il Roman de la violette (o di Gerard de Nevers), imperniato sul tema dell’innocenza femminile calunniata e infine avventurosamente riconosciuta. Suo modello, non solo tematico ma anche stilistico, fu il Roman de la rose (o di Guillaume de Dole) di Jean Renart, d’una ventina d’anni anteriore, da cui trasse un gusto di raffinata mondanità e l’artificio d’intercalare alla narrazione (in ottosillabi rimati a coppie) citazioni di componimenti lirici. Compose poi, verso il 1230, la sezione letterariamente più notevole delle continuazioni del Perceval, lasciato interrotto da Chrétien de Troyes. Gli è stata anche attribuita la paternità d’un favolello: Groignet et Petit.