(Gavorrano, Grosseto, 1834 - Livorno 1894) scrittore italiano. Fervente mazziniano, partecipò alle guerre d’indipendenza e alla spedizione dei Mille. Diresse dal 1872 la «Gazzetta livornese» e dal 1877 «Il Telegrafo», da lui fondato in quello stesso anno. Compose liriche e romanzi storici, ma è noto soprattutto per il libro di memorie I Mille. Da Genova a Capua, rievocazione della campagna garibaldina del 1860 pubblicata a puntate sul «Messaggero» e sul «Telegrafo» nel 1886 e in volume, postuma, nel 1902. L’opera è tra le più vitali della memorialistica risorgimentale, per evidenza di rappresentazione e pregnanza di giudizi politici. C’è, come nelle Noterelle di Abba, il vagheggiamento nostalgico di un’irripetibile avventura giovanile; ma lo stile, il tono, fra diaristico e descrittivo, è meno letterario, più attento a cogliere l’umanità quotidiana di tutti i personaggi, incluso Garibaldi.