(Arezzo 1833 - Roma 1908) letterato italiano. Amico di G. Carducci, fondò con lui, O. Targioni Tozzetti e G.T. Gargani, il cenacolo degli Amici pedanti. Giornalista e funzionario del ministero della pubblica istruzione, fu autore di versi, ma ottenne i migliori risultati come traduttore (da Heine, Swinburne, Shelley) e in alcuni studi critici e biografici (Vita di Leopardi, 1905; Vita di Ugo Foscolo, 1910). Fedele a una concezione etica e classica della letteratura, fu tra i primi a esprimere riserve d’ordine morale sulla poesia decadente del giovane D’Annunzio (Alla ricerca della verecondia, 1884).