Poeta e narratore modenese. Autodidatta, fece svariati mestieri vista la difficile situazione economica della sua famiglia. Dopo la Prima guerra mondiale, vienne assunto dal Comune di Modena dove lavora fino alla pensione. Nel 1958 pubblicò a sue spese, in soli 200 esemplari, Zebio Còtal, unanimamente ritenuto il suo capolavoro. Nel 1961 il romanzo fu ripubblicato da Giorgio Bassani nella "Biblioteca di letteratura" di Feltrinelli, grazie alla riscoperta e con un'appassionata prefazione di Pier Paolo Pasolini. Scrive nella prefazione: ... sono pronto a scommettere che figure come quella di Zebio, della vecchia moglie, della figlia, del bambino che muore e certe primavere, certe nevicate dell'Appennino, sono tra le cose più solide e durature della narrativa contemporanea.