(Berlino 1929) poeta e narratore tedesco. Residente fino al 1979 nella Germania orientale, si trasferì poi nella Repubblica Federale Tedesca. La poesia di K., che fu perseguitato dai nazisti perché di madre ebrea, è attraversata dal tema della colpa tedesca, ma la sua critica, fortemente metaforica, si estende alle vessazioni della società contemporanea, per approdare nelle raccolte più recenti a una desolata lacerazione esistenziale: Appunti in gesso (Notizen in Kreide, 1971, nt), In cammino verso Utopia (Unterwegs nach Utopia, 1977, nt), Processo di devitalizzazione (Abtötungsverfahren, 1980, nt), Natura morta (Stilleben, 1983, nt), Berlino di buon’ora (Berlin beizeiten, 1987, nt), Senza messaggio (Ohne Botschaft, 2005, nt). K. ha scritto anche un romanzo (In nome dei cappelli, Im Namen der Hüte, 1967), prose brevi (Sogni diurni a Berlino e altrove, Tagträume in Berlin und andernorts, 1972, nt; Camera obscura, 1978, nt), saggi letterari (Vivere e scrivere, Leben und Schreiben, 1983, nt, Prima del Diluvio, Vor der Sintflut, 1985, nt), e sceneggiature per la televisione.