(Habelschwerdt, Slesia, 1864 - Oberschreiberau 1940) scrittore tedesco. Considerato il massimo rappresentante della Heimatkunst («arte del luogo natio», o letteratura regionale, di radici prevalentemente contadine), S. mostra ai suoi esordi, nei romanzi Leonore Griebel (1900) e Il dio sepolto (Der begrabene Gott, 1905), un forte legame con il naturalismo. Sul suo interesse iniziale per i problemi psicopatologici prevale in seguito quello per i fenomeni del misticismo religioso. Il protagonista di Il podere dei santi (Der Heiligenhof, 1918) vive Dio come esperienza immanente, identica alle forze della natura. Più tradizionale, secondo i canoni del realismo ottocentesco, la saga di una famiglia nella trilogia: Nathanael Maechler (1929), I posteri (Die Nachkommen, 1933) e Damian o le grandi cesoie (Damian oder das große Schermesser, 1944).