(Mosca 1530-84) zar russo. Salì al trono nel 1547. Il suo contributo alla letteratura comprende la Storia del granduca moscovita, che rivela un accurato studio della tecnica oratoria, e lo scambio di epistole con il principe Andrej Kurbskij (1528-83). Esule in Polonia, Kurbskij scriveva a I. accusandolo violentemente di aver distrutto, col suo regime tirannico, il fiore della nobiltà e del clero russi. Allo stile aristocratico e allo sfoggio dottrinario del boiaro fuggiasco, I., benché non meno colto e letterato, risponde in termini di immediata efficacia, con improvvisi scatti d’umore che lacerano le convenzioni retoriche per offrire una rara testimonianza di scrittura istintiva, appassionata, nella quale i vari espedienti stilistici si piegano a un pensiero dominante: l’affermazione categorica del diritto autocratico.