(Parigi 1760-97) uomo politico e scrittore francese. Proto in una tipografia, acquistò improvvisamente notorietà nel 1787 con la prima pubblicazione del romanzo Gli amori del cavaliere di Faublas (Les amours du chevalier de Faublas), che apparve poi in veste definitiva nel 1793: un’opera insieme erotica, avventurosa e moraleggiante, nella quale si trovano intrecciate, secondo il gusto del tempo, voluttà e virtù. Il romanzo riflette esperienze vissute e ha valore autobiografico: rivoluzionario, ardentemente repubblicano, legato ai girondini e avverso a Robespierre, L. riuscì a sottrarsi avventurosamente alla persecuzione dei giacobini. Membro della Convenzione, fece parte dopo Termidoro del Consiglio dei Cinquecento. Scrisse anche un altro romanzo, Emilie de Varmont (1791), di scarso valore, e interessanti Memorie (Mémoires, 1795, riapparse postume, in più ampia veste, nel 1821). È stato definito «l’ultimo dei libertini».