(San Pietro in Bagno, Forlì, 1876 - Vilminore di Scalve, Bergamo, 1965) filologo e saggista italiano. Allievo di Carducci (rievocato in Il nostro Carducci, 1915, e in Carducci allegro, 1955), insegnò letteratura greca a Messina, Pisa e Padova. Notevoli i suoi saggi critici e filologici (La trilogia di Prometeo, 1904; La poetica di Aristotele, 1916; Le Coefore di Eschilo, 1926; Poeti e filosofi di Grecia, 1940), le traduzioni (soprattutto di Platone e dei lirici greci) e una serie di opere ricche di erudizione e di arguta ironia (Uomini e scrittori del mio tempo, 1933; Il mantello di Cebete, 1947; La mula di don Abbondio, 1954).