(Siviglia 1874 - Madrid 1947) scrittore spagnolo. Fratello di Antonio, visse alcuni anni a Parigi, e nelle sue raccolte di liriche (Anima, Alma, 1902; Museo, 1907; Canto profondo, Cante hondo, 1912; Ars moriendi, 1922) seppe, con grande eleganza e delicatezza, coniugare la sua vena andalusa e popolaresca con gli accenti più amari della poesia parnassiana francese. In collaborazione col fratello, scrisse varie opere nell’ambito del «teatro di poesia» (Julianillo Valcárcel, 1926; Juan de Mañara, 1927; Gli oleandri, Las adelfas, 1928 ecc.), dove sono ripresi temi sia del teatro classico spagnolo sia romantici, con inserimento di psicologie e inquietudini più moderne.