(Costantinopoli 1453 - Volterra 1500) umanista e poeta italiano di origine greca. Soldato di ventura, visse a Napoli, a Roma e a Firenze. Esperto filologo, corresse il testo di Lucrezio e criticò con sottili argomenti i Miscellanea di Poliziano; fu soprattutto uno dei più originali poeti in latino del Quattrocento, come dimostrano i 4 libri degli Epigrammata (1497), i 4 degli Hymni naturales (1497) e le 5 Neniae pubblicate postume nel 1532. Ciò che lo distingue da un Pontano o da un Poliziano è la capacità di trattare il latino come lingua viva, come mezzo espressivo non riservato a raffinate astrazioni umanistiche, ma adatto a comunicare le esperienze più brucianti della vita: agisce qui da centro unificante una continua tensione religiosa, naturalistica e panteistica.