(Zagabria 1893-1981) drammaturgo e scrittore croato. Editore e redattore di numerose riviste, autore di versi di ispirazione sociale (Poesie, 1918-19, nt), di rapsodie e ballate, rivoluzionò il teatro croato con drammi simbolisti e d’avanguardia: Michelangelo Buonarroti (1918, nt), la trilogia I signori Glembaj (1928-32), aspra satira della decadente aristocrazia austro-ungarica. Nella narrativa emergono i suoi umori antiborghesi e antimilitaristi: Il Dio Marte croato (1922), Il ritorno di Filip Latinovicz (1932), Sull’orlo della ragione (1938), Bandiere (1963-65, nt), Mille e una morte e altre novelle (1975, nt). Direttore dell’Enciclopedia della Iugoslavia (1953-71) ha pubblicato numerosi saggi, libri di memorie (Giorni lontani, 1956, nt) e un Diario in cinque volumi (1977, nt). Per la sua opera straordinaria ed eclettica K. è la figura di maggior rilievo della letteratura croata contemporanea e fra le più eminenti della Iugoslavia.