(Madrid 1737-80) poeta e drammaturgo spagnolo. Compose poemetti, odi, satire e ballate secondo il gusto raffinato o giocoso o didascalico del suo tempo. Più che per la commedia La civettuola (La petimetra, 1762) o per le deboli tragedie Lucrezia (Lucrecia, 1763), Ormesinda (Hormesinda, 1770) e Guzmán il buono (Guzmán el bueno, 1777), è noto per i tre discorsi intitolati Disinganni al teatro spagnolo (Desengaños al teatro español, 1763), nei quali, esaltando le commedie antiche, si scagliò contro il teatro spagnolo del «secolo d’oro», soprattutto gli autos sacramentales, la cui rappresentazione, in seguito alla requisitoria di M., venne proibita nel 1765.