(Puerto de Santa María, Cadice, 1902-99) poeta spagnolo. Andaluso come García Lorca, avvertì anch’egli - dal suo esordio nella pittura e poco dopo nella poesia, con Marinaio a terra (Marinero en tierra, 1925, nt) - l’influenza della leggiadria e della grazia andaluse di Juan Ramón Jiménez, e accolse nei suoi versi il retaggio della poesia popolare del Romancero. Tuttavia già nel 1929, con le felici e dolorose liriche di Degli angeli (Sobre los ángeles), A. tracciò tra i primi una via al surrealismo in Spagna; e nel 1930, con la breve raccolta Con le scarpe indosso debbo morire (Con los zapatos puestos tengo que morir, nt), anticipò la poesia impegnata della guerra civile. La vita stessa di A., a partire dal 1931, appare tutta proiettata verso la politica e l’attività militante: del 1932-34 è il suo viaggio nell’Unione Sovietica per studiarvi il teatro; del 1934 il suo lavoro di direttore, con la moglie María Teresa León, della rivista rivoluzionaria «Octubre»; e del 1936-39 la sua appassionata partecipazione alle vicende della guerra civile nelle file repubblicane. Poi viene il lungo esilio (la Francia, il Messico, l’Argentina e l’Italia), interrotto nel 1977, dopo la morte di Francisco Franco: in Spagna le sue liriche scritte fra il 1935 e il 1975 vengono pubblicate soltanto nel 1976, con il titolo Poesie dell’esilio e dell’attesa (Poemas del exilio y de la espera, nt). Oltre a quelli già citati, tra i libri di A. ricordiamo: per la prima epoca, Calce e pietra (Cal y canto, 1929) e Il poeta nella strada (El poeta en la calle, 1935); per la seconda epoca, Alla pittura (A la pintura, 1948), Ritorni del vivo lontano (Retornos de lo vivo lejano, 1952, nt) e il dramma Notte di guerra al museo del Prado (Noche de guerra en el museo del Prado, 1956). Tra le opere successive: Poemi scenici (Poemas escénicos, 1962), Roma, pericolo per i viandanti (Roma, peligro para caminantes, 1968), Gli otto nomi di Picasso (Los ocho nombres de Picasso, 1970, nt), Canzoni dell’alta valle dell’Aniene (Canciones del alto valle del Aniene, 1972, nt), Versi scelti di ogni giorno (Versos sueltos de cada dia, 1982, nt) e Canzoni per Altair (Canciones para Altair, 1988, nt). A. ha raccolto le sue memorie nei due volumi di L’albereto perduto (La arboleda perdida, 1959 e 1987).