Tullia Zevi, giornalista, madre di due figli nati dal matrimonio con Bruno Zevi, è stata corrispondente in Italia per il quotidiano israeliano “Maariv”.
All'indomani delle leggi razziali, durante l'estate del 1938, raggiunse la sua famiglia in Svizzera per poi emigrare in Francia, dove continua il suo percorso di studi alla Sorbona di Parigi.
La famiglia si trasferisce poi negli Stati Uniti con l'ultima nave che parte prima dell'arrivo dei tedeschi.
Frequenta i circoli antifascisti di New York e inizia a lavorare presso una radio locale italo-americana.
È stata la prima donna presidente di una comunità ebraica nazionale, l’Ucei, che ha guidato dal 1983 al 1998, e membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul contingente italiano in Somalia e del Comitato nazionale per la Bioetica.
Nel 1992 è stata insignita del titolo di "Cavaliere di Gran Croce" dal Presidente della Repubblica.
Nel 1994 le è stato assegnato il "Premio Nazionale Cultura della Pace", mentre nel 1998 è stata eletta membro della Commissione per l'Interculturalismo del Ministero dell'Istruzione e membro della Commissione Italiana dell'Unesco.
Nel 2007, insieme alla nipote Nathania Zevi, ha scritto la propria biografia, intitolata Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull'ebraismo.