(Valenciennes 1907 - Faucon 1972) scrittrice francese. Nell’intera sua opera, a carattere autobiografico, ha tentato di costruire la propria identità femminile attraverso la ricognizione dell’infanzia, del rapporto con la madre e della propria omosessualità. Il primo romanzo L’asfissia (L’asphyxie, 1946) restò quasi ignorato dalla critica e dal pubblico. Lo stesso destino ebbero L’affamata (L’affamée, 1949) e altre opere successive. La difficile carriera letteraria della L. è stata coronata da successo solo con la pubblicazione di La bastarda (La bâtarde, 1964), la cui scrittura, visionaria e fantasmatica, di struttura frammentaria, conferisce spessore di grande autenticità alla lucida e struggente autoanalisi. Oltre ad alcuni testi brevi, sono poi apparsi due volumi autobiografici: La follia in testa (La folie en tête, 1970) e La caccia all’amore (La chasse à l’amour, postumo, 1973, nt).