un romanzo/bibliografia, un insieme di pensieri, diversi e personali. L'autrice condivide con noi la sua esperienza e le emozioni provate in quel periodo (tra il 1969 e il 1977): lei che ha deciso di vivere la storia e le vicende politico-sociali di quel decennio, senza rifugiarsi nel tunnel dell'apatia. Inizialmente, può sembrare difficile la comprensione del testo, se non si conoscono bene i fatti accaduti, ma di pagina in pagina, è la stessa autrice che fa scaturire nel lettore la voglia e la curiosità di sapere tramite i suoi racconti. Risulta inoltre evidente come la storia del periodo, caratterizzi la vita, le decisioni e anche l'umore della scrittrice. Una lettura che ci fa immergere nei ricordi, travolgendoci in un mondo vicino e per certi versi lontano.
Via Ripetta 155
Candidato Premio Strega 2015 - Presentato da Massimo Onofri e Domenico Starnone
Via Ripetta: una delle strade più centrali di Roma, in quello che fu una sorta di triangolo d'oro fra piazza del Popolo, piazza di Spagna, piazza Venezia. Pensate che allora fosse tutto chiaro, a disposizione di chiunque? No, perché il civico 155 è difficile trovarlo, situato com'è al di là dell'Ara Pacis, oltre piazza Augusto imperatore, nel piccolo tratto che tutti pensano appartenga già a via della Scrofa: bisogna spiegarlo bene perfino a chi guida il taxi, se è proprio lì che si vuole andare. Un tratto fuori fuoco nello stradario, e quella che si racconta qui è la storia fuori fuoco degli anni fra il '68 e il '77, cominciati all'insegna dell'utopia libertaria - compresa l'idea che per la libertà valesse la pena di stare a pancia vuota e di vivere alla meglio in case che cadevano a pezzi - e sfociati nel terrorismo prima, e poi nel riflusso del disimpegno, della Milano da bere, dei manager rampanti. Una storia vista con lo sguardo di chi ha vissuto da vicino molte cose senza mai esserne del tutto al centro, e dunque con la possibilità di testimoniare, dolorosamente, una memoria non chiusa. Ricordi in prima persona di anni raccontati poco e non sempre correttamente: perché il terrorismo non fu come molti ritengono la conclusione logica di quanto il '68 aveva seminato, ma fu invece la sanzione drammatica della sconfitta di molte speranze, un lutto pungente per chi aveva creduto e si era speso per farle germinare.
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Autore:
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Maura Govi 08 giugno 2015
Già letto tutto d'un fiato, è molto scorrevole; mi sono immedesimata totalmente avrei voluto essere esattamente lì in quegli anni, lo consiglio ai nostalgici come me e non solo, anche ai giovani di oggi, perchè no.
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